N°2 FEBBRAIO 2020

EDITORIALE DELL’ AMM. DELEGATO UGO DIBENNARDO

Nel primo editoriale avevamo tracciato i punti cardinali di Concessioni Autostradali Venete per unirli in un unico percorso, direzione futuro! Mi piacerebbe soffermarmi, questa volta, sullo stretto legame che intercorre tra la politica del Green New Deal ed il nostro Territorio.

La zona lagunare Veneta, che, tramite le infrastrutture CAV, deteniamo l’onore di collegare, rappresenta forse il più fulgido e concreto esempio, nella storia dell’Umanità, della meravigliosa alleanza che l’Uomo è in grado di stringere con la Natura.

In geologia, una laguna gode, per sua conformazione, di una vita limitata. O vincono i fiumi che portando materiali solidi, la trasformano in palude e lentamente la interrano, oppure vincono le correnti marine che tendono a mangiare la laguna rendendola, gradatamente, un golfo.

Per oltre mille anni la Repubblica Serenissima, vegliando con saggezza e lungimiranza su tale delicato equilibrio, ha tenuto in vita questa splendida laguna salmastra, assicurandosi uno scudo naturale sia verso terra che verso il mare. Come in ogni periodo storico, non mancarono le discussioni ma oltre che legittime furono, allora, particolarmente produttive. Celeberrima quella cinquecentesca tra Alvise Cornaro, che avrebbe voluto bonificarla e Cristoforo Sabbadino, che ne tutelò vittoriosamente la manutenzione continua in difesa di questo magico equilibrio tra l’opera dell’uomo, la naturale metamorfosi geomorfologica del territorio e gli effetti inesorabili dello scorrere del tempo.

I governi incentrati sulla sostenibilità ambientale pongono le loro fondamenta storiche in un simile agire severo e lungimirante corroborato dall’incessante sforzo di assoggettamento degli interessi privati e individuali al bene pubblico, dell’ambiente e delle città. E’ questa stessa precisa consapevolezza che ha spinto Concessioni Autostradali Venete, da oltre 10 anni, a destinare i propri utili in continui investimenti per il Territorio.

A Rialto, nel Palazzo dei Dieci Savi, sede del Magistrato alle Acque, era originariamente collocata l’iscrizione in marmo con il monito di Giovanni Battista Cipelli: “Venetorum urbs, divina disponente providentia in aquis fundata, aquarum ambitu circumsepta, aquis pro muro munitur”. “Il territorio dei Veneti, per volere della Divina Provvidenza fondato sulle acque e circondato da una cerchia di acque, è protetto dalle acque in luogo di mura”. Quel che un tempo serviva a proteggere, oggi necessita di protezione e la funzione fondamentale cui prima rispondevano le mura – di qualsiasi natura e fattura – oggi è detenuta dall’efficacia del sistema di connessione infrastrutturale.

Tra il 2013 e il 2019, in Italia, sono stati dichiarati 87 casi di “stato d’emergenza” per calamità climatiche come siccità, alluvioni o frane, con danni pari ad oltre 9,4 miliardi di euro1. Prevenire, utilizzare in modo sistematico ed efficace le soluzioni offerte dall’innovazione tecnologica per limitare e, quanto più possibile, prevedere i danni provocati da simili fenomeni, rappresenta, a mio avviso, un’urgente sfida per il Paese. Ecco quindi il mio fermo impegno: dare assoluta priorità a tutti gli strumenti ed i servizi che, grazie all’Internet of Things, consentano di rendere ogni elemento delle infrastrutture CAV, il nodo di una rete dotata di sensori in cui gli elementi siano interconnessi e comunichino in modo multidirezionale, intelligente e predittivo.

“Conoscere il passato ci fa capire il presente ma soprattutto può orientare il successo del nostro futuro”2. I miei migliori auguri di buon viaggio lungo il nostro Territorio, patrimonio d’arte tra i più grandiosi e al contempo fragili al mondo.

 

1 dati di Ref Ricerche

2 Tucidide V sec. a. C.