N°3 LUGLIO 2020

EDITORIALE DELL’AMM. DELEGATO UGO DIBENNARDO

Ed eccoci qui, bruscamente ed inconsapevolmente entrati nella “free-contact economy”, momento d’oro per le distribuzioni on line, per il mondo digital ed il trasporto merci. Un contesto mutevole e complesso, all’interno del quale – sono orgoglioso di poterlo affermare – Concessioni Autostradali Venete ha saputo mettere in campo, con evidente successo, tutte le sue capacità e potenzialità, frutto degli investimenti effettuati nel corso dell’attuale gestione.

Grazie all’etica dell’investimento intelligente e lungimirante, sciolta dal concetto di “decrescita felice” di Serge Latouche o dalle meravigliose ed impropriamente abusate parole di Lao Tse “è ricco colui che sa di possedere abbastanza”, CAV – come avrete modo di leggere in questo numero speciale – ha continuato ad operare senza soluzione di continuità, di valori e di solidità. Rahm Emanuel, capo di gabinetto del Presidente Obama, sostiene che “peggio di una crisi c’è solo il rischio di sprecare una crisi”.
È per questo che, nella mia visione, non dobbiamo togliere o decrescere, ma, semmai, aggiungere. Aggiungere il locale al globale, il futuro al presente, l’ambiente all’individuo, la responsabilità alla libertà, l’etica alla visione. E dobbiamo, con lo stesso criterio, aggiungere anche nel sistema infrastrutturale italiano, così come si è operato per CAV. Alle tonnellate, ai kilometri, ai kilowatt aggiungere il kilogrammo, i millimetri, il lumen. Ai maxi e mega lotti aggiungere centinaia di microcantieri che lavorano su scale piccolissime, microcircuiti, in cui poter inserire le innovazioni tecnologiche a servizio della sicurezza.
Per farlo, non possiamo che superare il semplicistico e strumentale criterio “costi/benefici” per inserire il riconoscimento del VALORE nelle opere infrastrutturali.

Inserire dei criteri valoriali in un ambito prettamente ingegneristico significa – e la nostra Società ne offre esempio concreto – ampliare il proprio raggio d’azione ed agire con una precisa VISIONE di futuro, in grado di pianificare un sistema infrastrutturale flessibile ma soprattutto intermodale, resiliente e funzionale alla sicurezza delle nostre vite ed allo sviluppo delle nostre economie.
Circa tre settimane fa, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha approvato il Piano di Transizione 4.0 con 7 miliardi di euro messi in campo per sostenere l’incremento delle competenze tecnologiche anche nel sistema infrastrutturale. Il nostro piano di investimenti è stato approvato oltre 12 mesi fa e perfezionato nel corso del 2019, ma sono entusiasta del sostegno governativo programmato oggi. Ne sono entusiasta per chiare e diverse ragioni. La principale è legata ai nostri figli. Sono loro ad essere costretti a pagare il conto delle decisioni che stiamo assumendo. Troviamo il modo migliore, ognuno nel proprio settore di competenza, per recuperare la loro fiducia, dando prova che abbiamo imparato, anche se a carissimo prezzo, la lezione. Perché è nel presente che si costruisce il futuro. Ed il futuro è loro!