E che poi non mi si venga a dire, o raccontare, che l’Italia non è un posto dove si costruisce innovazione e tecnologia. A fine aprile ho avuto l’occasione e l’opportunità di partecipare a un interessante incontro organizzato in Concessioni Autostradali Venete assieme al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio e con il Ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.
In quell’occasione abbiamo visto la famosa Situation Room dove, con grandissimo stupore, ma al contempo immensa gioia, ho apprezzato i livelli tecnologici che si sono raggiunti nel monitoraggio del traffico lungo questa importantissima arteria che attraversa ben tre province della nostra regione.
Telecamere che viaggiano alla velocità delle autovetture in grado di individuare, in tempo reale, anche un fazzoletto di carta lungo l’autostrada.
Capiamo bene che un pezzo di carta può non inficiare la sicurezza degli automobilisti ma, se questo pezzo di carta fosse una vite o un bullone, la cosa cambia. E cambia veramente molto! Spesso capita di pensare agli Stati Uniti e alla loro Silicon Valley o magari a Israele quando si parla di innovazione; mentre è la Germania e il Giappone a fare la parte del leone se invece il tema è l’ordine e l’efficienza.
Tutte queste caratteristiche ci sono anche in Italia, in via Bottenigo numero 64, lungo la rete stradale più tecnologica d’Europa.
Un fiore all’occhiello del nostro Paese giacché due Ministri della Repubblica Italiana hanno voluto visitare il centro operativo. E proprio dentro la “Mecca della tecnologia”, a latere della visita, i Ministri hanno voluto incontrare alcuni imprenditori veneti per parlare di innovazione, di futuro e di tecnologica.
È stato un confronto utile e schietto dove in un clima di massima distensione si è parlato delle diverse criticità che trasversalmente attanagliano i compartimenti industriali regionali e nazionali. Un confronto importante perché si è parlato oltre che dei problemi, delle possibili strade per risolverli e arrivare a risultati che vedano vincenti non solo le aziende ma l’intera società civile che concorre al successo della nostra economia nazionale.
Credo sia fondamentale e imprescindibile, forse oggi più che mai, un dialogo serrato tra il privato, il pubblico e le nostre istituzioni. Le asce di guerra che in questi anni si sono alzate vedendoci nemici vanno posate per passare da nemici ad alleati.
L’incontro del 30 aprile ne è stata la prova. Abbiamo dato via a un percorso di virtuosa alleanza, attorno ad un tavolo di lavoro concreto dove abbiamo condiviso il comune obiettivo che l’Italia può e deve rimanere un punto di riferimento per l’innovazione, la ricerca e la tecnologia. Un modello che possiamo esportare dall’Italia verso il resto del mondo. Un modello del quale essere orgogliosi.
Un ringraziamento particolare quindi a CAV, alla Presidente Luisa Serato, all’Amministratore Delegato Ing. Ugo Dibennardo e al CTO Ing. Sabato Fusco per essere i promotori del futuro tecnologico del nostro Paese con la loro infrastruttura.
Con questi risultati posso orgogliosamente augurare: buon futuro a tutti a noi!