Il termine “resilienza” si adatta a molteplici campi di studio: in ingegneria è la capacità di un materiale di assorbire energia in conseguenza delle deformazioni subite, in biologia sta a significare la capacità di una materia vivente di autoripararsi dopo un danno, in psicologiaidentifica la possibilità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici. Sempre più spesso la parola “resilienza” viene usata anche nel campo del risk management o gestione del rischio, per identificare la capacità intrinseca di un sistema di modificare il proprio funzionamento, specie durante e dopo una calamità o un incidente rilevante. Adattarsi insomma, per evitare di essere travolti dall’imprevisto.
Con l’ultima grave, storica emergenza epidemiologica, lo abbiamo sperimentato anche in Concessioni Autostradali Venete, potendo apprezzare una straordinaria capacità di reagire ed adattarsi ai cambiamenti imposti dall’avvento del Covid-19.
La Società ha saputo assorbire l’urto, facendo fronte all’evento imprevisto e improvviso del contagio globale che ha di fatto chiuso tutte le aziende, senza che potessimo neppure salutarci.
Eravamo in procinto di presentare pubblicamente il bilancio d’esercizio 2019, di prepararci al primo esodo della stagione, quello di Pasqua e cominciare a pianificare quello estivo, forti dei grandi investimenti fatti nei mesi precedenti in ambito di sicurezza e nuove tecnologie.
Ci siamo trovati a riconvertire il lavoro di 250 dipendenti in pochi giorni, con la necessità di non interrompere il nostro servizio all’utenza, anzi agevolare chi, come gli operatori sanitari e di protezione civile, era impegnato nella gestione dell’emergenza e che abbiamo esentato dal pedaggio.
Dopo pochi mesi possiamo dire non solo di avercela fatta, ma di averlo fatto con risultati, oserei dire, assai soddisfacenti.
La quasi totalità della famiglia CAV è stata messa a lavorare da casa, l’azienda praticamente svuotata e a fronte di ciò i risultati non sono mancati, anzi si sono mantenuti sul trend positivo dei mesi precedenti. E tutto ciò senza alcun ricorso agli ammortizzatori sociali.
Com’è stato possibile? Grazie al lavoro svolto prima, in tempi non sospetti, soprattutto in ambito smart. È stata l’innovazione tecnologica, avviata a suo tempo, a fare di Concessioni Autostradali Venete una società resiliente, permettendole di adattarsi ai ritmi e alle modalità imposte dall’emergenza, in autostrada e in azienda.
Ancora oggi, guardando questa diavoleria tecnologica che portiamo al polso, uno smartwatch che ci accompagna nel mantenere il distanziamento interpersonale, monitora la temperatura corporea e traccia i contatti in caso di positività, mi rendo conto di quanti passi straordinari siamo stati in grado di fare per restare a galla a fronte di questo tsunami ed essere, anzi, presi ad esempio e inseriti nel progetto pilota della Regione per la riapertura delle attività produttive.
Grazie agli investimenti fatti, Concessioni Autostradali Venete ha saputo garantire non solo i posti di lavoro, ma anche la salute e la tutela dei suoi lavoratori, in un momento in cui fare qualsiasi cosa, anche solo restare seduti in un ufficio, poteva essere considerato a rischio.
Lavorare prima per l’innovazione ci ha permesso poi di innovare il lavoro. Il lord inglese Robert Baden-Powell ha coniato quello che è poi diventato il motto del movimento scout nel mondo: “Be prepared”, Sii preparato.
Con l’emergenza Covid, Concessioni Autostradali Venete ha davvero dimostrato di essere preparata. Perché non si può mai sapere cosa ci riserverà il domani: l’importante, però, è essere persone, aziende, comunità resilienti, preparate ad affrontare anche uno tsunami.