Arriva il momento in cui tutto quello che hai realizzato comincia a starti stretto e senti il bisogno di metterlo a disposizione degli altri. Lo spiegano bene molti psicologi e pedagogisti quando parlano di quella particolare fase dell’esistenza che si chiama maturità. È un concetto che va oltre la mera conoscenza del mondo e l’esperienza acquisita nel percorso straordinario che è la vita: assomiglia un po’ a quella spinta a proseguire oltre il traguardo raggiunto, allargando le possibilità del proprio bagaglio valoriale anche ad altri ambiti, ad altre persone, verso altri confini.
E’ uno stadio della crescita umana che tocca tutti e non corrisponde necessariamente a un’età particolare o a un traguardo fissato per convenzione sociale: per alcuni questo rito di passaggio è il raggiungimento di uno scopo professionale, per altri famigliare, come il diventare genitori, per altri ancora rappresenta il raggiungimento di un risultato sportivo o di un’alta aspirazione sociale. Confesso di aver pensato a questo concetto di maturità quando, alcuni mesi fa, abbiamo cominciato a parlare in CAV di un nostro possibile coinvolgimento ai Mondiali di sci di Cortina 2021. “Che c’entra CAV?”, è stato il primo, inevitabile pensiero. Gestiamo 74 chilometri di autostrada attorno al nodo di Mestre e mai avrei pensato, quando ho assunto questo incarico, di trattare temi legati allo sport, alla montagna, al turismo invernale.
Però è bastato guardarsi indietro un istante per darsi una riposta, vedendo scorrere quanto è stato fatto in questi anni. CAV è una Società tutto sommato giovane, con appena 13 anni di vita alle spalle e, proprio per questo, risulta ancora così frizzante, ambiziosa, proiettata a crescere. Proprio questo mese la Società raggiunge l’età che potremmo definire adolescenziale: davanti a lei si aprono interessanti percorsi di crescita che stimolano l’entusiasmo di tutti noi.
Certamente Cortina è stato il nostro primo esame verso la maturità.
In questi anni ogni investimento, ogni piano finanziario, ogni previsione di bilancio sono stati orientati a migliorare quelle conoscenze (gli esperti lo chiamano know-how) acquisite con il lavoro straordinario e meticoloso della squadra e sempre orientate ad implementare gli standard qualitativi e di sicurezza della società.
Nessuno pensi che si stiamo vantando, sarebbe troppo presuntuoso visto che in questo ambito ci sono precisi standard da rispettare e non potremmo fare altrimenti, ma a fare la differenza sono i risultati e soprattutto il modo con cui vengono raggiunti. Potevamo pensare questo inizio di 2021 in mille modi, comprendendo concetti come ripartenza, resilienza, rilancio.
Lo abbiamo fatto osando, “uscendo” dalla nostra comfort zone, salendo di quota non solo in senso lato: abbiamo raggiunto Cortina per metterci alla prova e soprattutto per mettere a disposizione del territorio, il Veneto e il Paese, un lavoro di squadra affinato in anni.
Quella sala operativa, che per 15 giorni, a Cortina, ha controllato ogni aspetto della mobilità legata ai Campionati mondiali di sci, in una cornice così affascinante e delicata, rappresenta l’assunzione di una responsabilità nuova, la condivisione di un’esperienza maturata nel tempo, di obiettivi che non sono più solo nostri. Potremmo dire che questa esperienza ha rappresentato la nostra maturità.
Non lavoriamo più solo per i nostri utenti, ma per il sistema.
Con questa consapevolezza noi oggi affrontiamo una nuova era: e quasi quasi non è male pensare che con questa nuova coscienza il futuro, per noi e per il territorio in cui operiamo, possa combaciare con un concetto vero di “ripartenza”, di cui tanto sentiamo il bisogno in questi mesi. Un concetto che è aspirazione, vocazione forse, sicuramente desiderio e impulso irrefrenabile ad uscire.
Da Cortina CAV riparte verso nuove sfide, con la consapevolezza di avere alle spalle una squadra di ingegneri, tecnici, collaboratori che possono davvero fare la differenza e che lo hanno dimostrato facendo grande questa società. “Grande” nel senso di cresciuta, anche nei valori, nei rapporti con gli altri player, nel saper fare sistema. Matura, appunto.