Lo scorso 30 aprile i Ministri Luigi Di Maio (Affari esteri e Cooperazione internazionale) e Federico D’Incà (Rapporti con il Parlamento) hanno visitato la sede di Concessioni Autostradali Venete, per approfondire gli investimenti che la Società sta conducendo, in particolare nel campo della tecnologia e dell’innovazione.
I Ministri, accolti dalla Presidente Luisa Serato e dall’Amministratore delegato Ugo Dibennardo, si sono congratulati con CAV per essere protagonista nelle due grandi sfide che attendono il Paese nei prossimi anni: la transizione digitale e quella ecologica. Durante la visita, i ministri hanno potuto anche intrattenersi con una delegazione di imprenditori veneti, raccogliendo le loro esigenze e richieste al Governo per la ripartenza. Al centro dell’incontro temi riguardanti il sostegno all’export e la difesa del made in Italy, l’internazionalizzazione delle aziende, la riforma del cuneo fiscale, il problema delle politiche protezionistiche di paesi esteri.
«Aggiornamento e innovazione – ha detto Di Maio – sono fattori fondamentali per le nostre imprese, che hanno tutte le carte in regola per attrarre investimenti in Italia, così da creare nuovi posti di lavoro. Adesso abbiamo davanti a noi una sfida molto importante: realizzare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sfruttando al meglio gli oltre 220 miliardi di euro. È una grande opportunità per tutto il Paese e va sfruttata bene».
«Concessioni Autostradali Venete – ha aggiunto D’Incà – è una delle eccellenze della regione in materia di controllo e monitoraggio del traffico e nei servizi di manutenzione delle strutture. Siamo stati al centro di controllo e abbiamo potuto osservare da vicino i veicoli di servizio che, grazie a sistemi basati sull’intelligenza artificiale, possono garantire livelli di sicurezza e di fruibilità all’avanguardia. È stata anche un’occasione per ribadire che il Veneto, così come tutte le altre regioni d’Italia con le loro eccellenze, potranno e dovranno giocare una partita importante per mettere a frutto gli investimenti del Recovery Fund e costruire il Paese del futuro. Lo dobbiamo a chi prima di noi si è sacrificato per fare l’Italia, lo dobbiamo a quanti hanno combattuto e continuano a combattere per superare la pandemia».