Più di 220 milioni di veicoli tolti dalla città. Con questo eloquente biglietto da visita il Passante di Mestre ha compiuto all’inizio di quest’anno i suoi primi 10 anni di vita: l’infrastruttura entrava in esercizio ufficialmente l’8 febbraio 2009, realizzando quel sistema che, da Dolo a Quarto d’Altino, ha permesso di bypassare il vecchio tratto urbano della A4, poi ridenominata A57-Tangenziale di Mestre.
I benefici dell’opera oggi sono sotto gli occhi di tutti: praticamente azzerati gli incolonnamenti, pressoché quotidiani, lungo il vecchio tratto urbano della A4, dimezzati i tempi di percorrenza, migliorato di gran lunga anche l’aspetto ambientale attorno al nodo di Mestre, con oltre 220 milioni di veicoli “tolti” dal tratto autostradale urbano in 10 anni.
Le implicazioni, anche sociali, dell’opera sono evidenti: il Passante ha di fatto liberato il nodo di Mestre da un ingorgo pressoché quotidiano di mezzi, rendendo più fluido il traffico sulla Tangenziale e migliorando di gran lunga la vita dei residenti e di chi se ne serve ogni giorno per lavoro.
Inoltre la presenza contestuale di due percorsi alternativi l’uno all’altro (Passante e Tangenziale) ha permesso in questi anni di gestire meglio le emergenze create da turbative al traffico (incidenti soprattutto) ma anche di programmare meglio cantieri per lavori di manutenzione: all’occorrenza infatti è possibile chiudere un tratto autostradale, deviando il traffico sul percorso alternativo libero senza interrompere la direttrice e senza gravare sulla viabilità ordinaria.
Si tratta insomma di un’opera che ha permesso di risolvere non pochi problemi per uno dei nodi più delicati della viabilità autostradale in Italia e in Europa, una vera e propria cerniera all’interno del quinto corridoio intermodale nel punto di innesto tra l’itinerario europeo E70, che collega La Coruña in Spagna con Trebisonda in Turchia, con l’itinerario E55 che unisce Helsingborg in Svezia con Kalamàta in Grecia.
Allo stesso modo, il Passante rappresenta oggi la principale via di collegamento all’interno del triangolo Venezia-Padova-Treviso, all’interno del quale risulta più facile spostarsi, con tempi di percorrenza più che dimezzati rispetto al passato.
Per questi e altri motivi, non dimenticando la forma di finanziamento utilizzata (il Project bond), oggi il Passante di Mestre è considerato un modello per le infrastrutture in Italia.
Certo, molto resta ancora da fare, a cominciare dal completamento delle opere di mitigazione, per cui Concessioni Autostradali Venete è impegnata nel complesso ma altrettanto affascinante progetto di Passante Verde, la nascita di un polmone verde diffuso lungo tutto il tracciato, primo esempio di autostrada green in Italia.
Il Passante di Mestre si sviluppa attraverso 9 tratti in trincea, 8 gallerie artificiali e 4 viadotti, attraversando due province (Venezia e Treviso) e 12 comuni. È stato aperto al traffico l’8 febbraio 2009 e gestito fin dal primo giorno da CAV-Concessioni Autostradali Venete, S.p.A. costituita per legge circa un anno prima, il 1° marzo 2008, da Anas S.p.A. e Regione Veneto. Pochi giorni dopo l’entrata in esercizio, il 18 febbraio 2009, è diventato operativo il casello di Preganziol, il 14 luglio dello stesso anno ha aperto quello di Spinea, mentre quello di Martellago-Scorzè è stato aperto al traffico il 1° aprile 2015. Alle tre stazioni intermedie si aggiungono le due interconnessioni alle estremità con la A57-Tangenziale di Mestre e quella, aperta il 24 maggio 2009, con la A27.
Nell’ultimo anno di esercizio, il 2018, il Passante di Mestre ha registrato 25.821.204 transiti di veicoli (18.380.564 leggeri, 7.440.640 pesanti), con una media di circa 71.000 veicoli al giorno, di cui più di 20.000 pesanti: si tratta di una mole di traffico consistente che, in assenza dell’opera, avrebbe gravato sul vecchio tratto urbano della A4 e quindi sul nodo di Mestre. Dal giorno dell’apertura al 31 dicembre scorso sono stati 220.196.815 i veicoli che hanno percorso il Passante nelle due carreggiate. Significativo, in questo decennio, è il beneficio apportato dalla nuova infrastruttura al territorio anche in termini di drenaggio del traffico dalla viabilità ordinaria. Lo scorso anno i movimenti di traffico totali attorno alle stazioni di Preganziol, Martellago-Scorzè e Spinea hanno segnato l’apice con 7.624.940 veicoli in entrata e uscita, contro i 5.697.447 registrati nel 2015, primo anno di contestuale apertura di tutti e tre i caselli del Passante.