N°8 APRILE 2022

SKYTRAFFIC

Droni a pilotaggio remoto per monitorare le infrastrutture
IL NUOVO SISTEMA PERMETTERÀ A CAV DI UTILIZZARE DRONI MANOVRATI A DISTANZA E PER IL LORO FUNZIONAMENTO VERRANNO UTILIZZATE ENERGIE RINNOVABILI



Un “NIDO” per droni pilotati da remoto: l’ultima frontiera esplorata da Concessioni Autostradali Venete nel campo della tecnologica applicata alla mobilità e alla sicurezza delle infrastrutture è un ecosistema integrato che consente l’operatività di flotte di velivoli autonomi pilotati a distanza.

Si chiama Skytraffic il nuovo sistema che permetterà a CAV di utilizzare, nel monitoraggio delle opere e del traffico, droni a comando e controllo remoto, servendosi tra l’altro di energie rinnovabili per il loro funzionamento.

Grazie alla collaborazione con la Drone Network Company UST Italia, CAV sta da tempo sperimentando l’utilizzo di droni per verificare lo stato di manutenzione delle proprie infrastrutture e il controllo del traffico sulla propria rete. Il percorso, che si avvale delle più moderne tecnologie, dell’utilizzo di algoritmi e dell’intelligenza artificiale per la raccolta e l’elaborazione dei dati rilevati, segna ora un passo decisivo sulla via dello sviluppo del sistema, con l’obiettivo di costituire, non appena ottenuta la certificazione dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), una vera e propria “Divisione droni” dedicata al monitoraggio degli asset gestiti.

Rivoluzionario, innovativo, dal design avveniristico e totalmente Made in Italy, “NIDO” permette di manovrare il drone senza la necessità di un pilota fisicamente presente sul posto, controllando tutte le funzionalità dell’apparecchio da una sala operativa remota, anche a centinaia di chilometri di distanza. Nel caso di Concessioni Autostradali Venete, questa possibilità consentirà di operare con i droni lungo la tratta direttamente dal Centro operativo di Mestre o eventualmente dalla Mobile Control Room, la sala operativa mobile di CAV, in grado di replicare sul territorio le funzionalità della centrale di Mestre. Tecnicamente “NIDO” è costituito dall’hangar, fulcro del sistema, un box interconnesso che garantisce condizioni ambientali ottimali, ricarica rapida e datalink. Al suo interno si trova il drone multirotore, equipaggiato con diverse tipologie di sensori per l’acquisizione di immagini e dati e una piattaforma software in cloud che garantisce funzioni di comando e controllo dalla sala operativa remota, la gestione dei dati e la loro analisi in tempo reale o in “post processing”.

Grazie a queste tecnologie avanzate, l’ecosistema Skytraffic sarà pressoché completo: attraverso il volo del drone, la Società sarà in grado di acquisire dati in tempo reale sullo stato del traffico e delle proprie infrastrutture ed elaborarli, grazie al contributo della Digital Farm IKON, tramite algoritmi e intelligenza artificiale, ottenendo nell’immediato soluzioni e programmi di manutenzione.