N°9 SETTEMBRE 2022

Smart bike route

Nuove idee di mobilità si fanno strada lungo il Passante di Mestre, grazie al contest che ha coinvolto gli studenti di H-Farm College, chiamati a dare il loro contributo alla nascita della Smart Bike Route, la rete intelligente e tecnologicamente avanzata di percorsi ciclopedonali che interesserà le aree di mitigazione ambientale dell’autostrada.

Ad accompagnare il ciclista lungo i percorsi della SBR sarà una app, che guiderà l’utente nella pianificazione e gestione del suo viaggio, alla scoperta dei territori e delle caratteristiche dei luoghi attraversati. L’applicazione mobile, una volta sviluppata, verrà utilizzata a servizio dei percorsi ciclopedonali lungo il Passante, per identificare aree di sosta attrezzate, punti ristoro, pannelli di informazione sugli itinerari proposti, stazioni di ricarica per bici elettriche e più in generale per promuovere il turismo e la connettività dell’area, secondo i valori strategici che guidano la mission di CAV: sicurezza, tecnologia e innovazione, sostenibilità ambientale.

La Smart Bike Route creerà così un percorso unico, digitalizzato e interattivo e costituirà una piattaforma dove i dati verranno tradotti, in tempo reale, in informazioni utili per l’utilizzatore finale.

il progetto vincitore e il punto di vista dei ragazzi che l’hanno realizzato: “una app intuitiva, facile e veloce”

Dopo la scoppiettante presentazione dell’8 febbraio presso la Big Hall del Campus di H-Farm, in cui è stato lanciato questo contest, ci sono bastati solo alcuni minuti per formare il team e partire con l’idea. Abbiamo assistito ad un lancio entusiasmante per un altrettanto travolgente progetto: trovare una soluzione per la guida di tutti gli utenti all’interno della Smart Bike Route ideata da Concessioni Autostradali Venete S.p.A. Temi come la sostenibilità, la scalabilità del prodotto e la sua applicazione ci hanno subito convinti a partecipare. Abbiamo pensato come reference al successo che molte applicazioni di fitness hanno in questo momento e all’ impatto che posso avere sulle comunità, creando valore e network tra persone che desiderano condividere i propri interessi.

Il fatto che ci venisse chiesto di sviluppare una soluzione che comprendesse la guida degli utenti sulla tratta ciclabile ci ha spinti a mettere in campo tutte le competenze migliori dei vari componenti del gruppo, per creare un progetto di valore. Su una cosa siamo sempre stati d’accordo fin da subito: l’app doveva essere semplice, intuitiva e veloce. Essendo infatti un supporto necessario al progetto Smart Bike Route, doveva contribuire a rendere l’esperienza piacevole sotto ogni punto di vista. Il design è nato pensando all’utente e ai suoi bisogni: siamo convinti infatti che al giorno d’oggi sia importante pensare a chi utilizzerà il prodotto tenendo conto delle differenze di ognuno e usandole come punto di forza per portare l’app ad essere ancora più coinvolgente, inclusiva e personalizzata. Da qui è nata l’idea delle categorie: la Famiglia, lo Sportivo, il Buongustaio e l’Esploratore.

Ogni categoria sblocca soluzioni ed elementi che rendono unica e speciale ogni esperienza. Per quanto riguardo l’aspetto tecnico, abbiamo sviluppato l’app in modo data centrico. CAV S.p.A. ci ha indicato varie sorgenti di dati da cui poter attingere creando un database di informazioni utili, sia lato corporate che user. I dati ambientali ci hanno fornito informazioni riguardo le previsioni meteorologiche; i dati GPS e NFC che segnano il passaggio sul Passante Verde saranno utili in app per segnalare le attività presenti in loco; l’app registrerà le performance degli utenti, i quali, in tempo reale, avranno accesso alle proprie statistiche.

Parlando invece degli aspetti più organizzativi e progettuali, la fortuna che abbiamo avuto è stata quella di mette assieme un team capace e competente in ambiti diversi (programmazione, design e aspetto sportivo), creando un cerchio perfettamente bilanciato attorno al progetto, sviluppandolo al meglio in ogni suo aspetto. Sia nello sviluppo che nella presentazione finale le competenze dei singoli hanno fatto la differenza e le soft skills che abbiamo messo in pratica sono state determinanti per raggiungere l’obiettivo: basti pensare all’empatia, alla capacità di sintesi, o di parlare in pubblico necessarie per la presentazione del pitch, per far in modo che il proprio lavoro sia al meglio compreso e valorizzato e che la mission del progetto venga trasmessa al meglio. Sicuramente se si ripresentasse un’occasione simile cercheremmo di non ripetere alcuni errori commessi durante lo sviluppo del progetto, come ad esempio: la gestione poco chiara di alcune fasi di sviluppo, o il disallineamento delle informazioni all’interno del gruppo.

Se è vero che si impara di più dagli errori che dai successi altrui, consigliamo a chi per la prima volta si cimenta in una challenge di questo tipo, di migliorare dove noi siamo stati fallaci: puntate sulla comunicazione interna di team e gestire il progetto con più ordine.

Tommaso, Emma, Andrea e Luca, studenti del BSc in Digital Management H-FARM College