N°7 DICEMBRE 2021

CA’ FOSCARI: La crisi degli impollinatori e le soluzioni

GLI IMPOLLINATORI SONO INSETTI CHE, TRASPORTANDO IL POLLINE, CONSENTONO LA RIPRODUZIONE DELL’80% DELLE PIANTE.

 

La piattaforma intergovernativa su biodiversità e servizi ecosistemici (IPBES) calcola che oltre il 40% degli insetti impollinatori, principalmente api e farfalle, sia a rischio estinzione a causa del degrado ambientale e della scomparsa del loro habitat più importante. “Il declino degli impollinatori è influenzato da diversi fattori come aumento dei prodotti chimici, parassiti e malattie – spiega Gabriella Buffa, del Dipartimento di Scienze Ambientali Informatica e Statistica all’Università Ca’ Foscari – tuttavia, la ricerca è abbastanza concorde nell’indicare il degrado ambientale e la perdita di habitat naturali e semi-naturali come la principale minaccia. Gli insetti in questi habitat trovano polline, nettare, siti di nidificazione e svernamento. Quindi è l’azione umana al momento il problema principale: consumo di suolo, urbanizzazione e intensificazione dell’agricoltura”.

La perdita degli insetti produrrà a cascata la scomparsa delle piante selvatiche (estinzione a cascata, o estinzione secondaria) con ripercussioni sul funzionamento degli ecosistemi naturali. Anche la produzione agricola ne risentirà, minacciando così la sicurezza alimentare per gli esseri umani e la fauna selvatica, nonché la stabilità economica.

Le soluzioni proposte seguono un approccio innovativo. Il progetto realizzerà infrastrutture ‘verdi’ ispirate e sostenute dalla natura. “Le ‘green infrastructure’ – aggiunge la professoressa Buffa – sono un approccio nuovo, soprattutto nel sud Europa dove sono state prevalentemente messe in atto in territori dove la pressione antropica è bassa e quindi pochi sono i potenziali beneficiari. PollinAction prevede l’implementazione di queste opere in territori molto complessi dal punto di vista socioeconomico, cioè aree rurali e urbane”.